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Punto Cinema:Elio Germano il futuro del cinema italiano

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Messaggio  Jacopo Di Macio Ven Giu 04, 2010 10:23 pm

Ha portato in alto il nome del cinema italiano durante l'ultimo festival di Cannes, vincendo la Palma d'Oro come miglior attore protagonista per il film "la nostra vita" di Daniele Lucchetti ad ex aequo con un artista del calibro di Javier Bardem, stiamo parlando di Elio Germano un vero patrimonio nazionale che, durante la premiazione, non ha perso tempo per lanciare un accusa al nostro governo dedicando il premio "all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere il Paese migliore nonostante la loro classe dirigente". Nonostante la sua giovane età Elio Germano ha avuto già molte esperienze nel cinema italiano, la sua lunga gavetta cinematografica incomincia infatti diciotto anni fa quando alla tenera età di dodici anni interpreta Andrea nel film diretto da Castellano e Pipolo "Ci hai rotto papà", una divertente commedia in cui insieme ad altri piccoli attori mostrava già di avere ottime qualità. Da ragazzo, coltiva la sua passione per il teatro frequentando un corso presso il Teatro Azione, dove muove i primi passi sul palcoscenico con alcune rappresentazioni tra cui "Frammenti di autore" e "La cavia" fino a passare nel ruolo di regista teatrale nel 1999 con "Ground & Ground". Nel frattempo data la sua natura eclettica, partecipa ad alcune serie televisive alcune per ragazzi come "via Zanardi 33" altre rivolte alla famiglia come "Un medico in famiglia 2", inoltre Elio porta avanti un altra passione quella di scrivere, pubblica infatti tre racconti e tra questi "Scrittura fresca" vince il concorso regionale promosso dal Comune di Roma. Tra le sue qualità migliori c'è sicuramente quella di essere un lavoratore instancabile, basti pensare che solo nel 2005 ha girato sei film tra cui: "Melissa P.", "Romanzo criminale" e "Sangue",proprio quest'ultimo film mostra un altro lato che fa onore all'attore romano visto che ama spesso scommettere anche su registi emergenti come Libero de Rienzo. La caratteristica che però probabilmente lo rende molto amato dal pubblico, oltre che per la sua faccia da ragazzino, è la capacità di interpretare in maniera originale e coinvolgente una vasta gamma di diversi personaggi, che si tratti di un rivoluzionario maestro di scuola come in "N (io e Napoleone)" o il fratellino Fascista di Scamarcio in "Mio fratello è figlio unico" fino ad entrare nei panni di un delinquente in "Come dio comanda". Dopo anni passati da trasformista del grande schermo passando da ruoli di protagonista a ruoli più o meno secondari, negli ultimi anni arrivano le prime soddisfazioni di una carriera che sembra da come promettono le cose ne avrà molte altre, tra queste: il premio ai David di Donatello come miglior attore protagonista per "Mio fratello è figlio unico", nel 2008 la scrittura, direzione e interpretazione del suo primo spettacolo teatrale "Verona,Caput Fasci", la partecipazione nel 2009 a "Nine" musical di Rob Marshall con attrici del calibro di Penelope Cruz e Nicole Kidman e infine il primo riconoscimento da parte del cinema straniero con la Palma d'Oro a Cannes che sembra a questo punto riconoscere il duro lavoro di un astro nascente del cinema di cui il nostro paese non può che andare fiero.
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Jacopo Di Macio

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