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FESTE IN "POMPA MAGNA" DURANTE LA CRISI: FESTE DA MANTENERE O ABOLIRE?

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Messaggio  valeria Mar Set 13, 2011 3:03 pm

Nonostante la crisi che l’Italia sta attraversando e cercando di superare con grandi difficoltà, si continua a non fare a meno del superfluo. In questo caso ci riferiamo a feste come matrimoni, feste per i diciotto anni di età, feste di laurea e altre ancora che continuano ad essere presenti nella nostra società.
Potrebbe sembrare un paradosso in una società in cui il necessario manca sempre di più, il fatto che non si faccia a meno di festeggiare un evento ostentando un lusso estremo.
A farla da padrone sono i matrimoni in cui il bagdet in Italia, secondo le statistiche, varia dai 23.000 ai 70.000 euro. Secondo la tradizione infatti è ancora impensabile una sposa senza un elegante e costoso abito, un pranzo con meno di cento invitati, una cerimonia senza foto e bomboniere. Ed è ancora mal visto un inviatato che si presenta con un regalo o una busta misera.
Sono dati “mostruosi” se pensiamo che con quei soldi ci si può acquistare una macchina, un piccolo appartamento ( o almeno una buona base per un mutuo),o investire negli studi...
Ma purtoppo sembra che si preferisca rinunciare agli studi o ad altri beni necessari, piuttosto che ad un giorno da protagonisti assoluti come il matrimonio.
Fanno seguito le feste per i diciotto anni, o altre feste come quelle per la laurea. Per quest’ultimo caso ha forse senso festeggiare dal momento che la laurea rappresenta un traguardo nella vita.
Cosa ci sarebbe da festeggiare invece per i diciotto anni? Forse nulla, ma anche qui non si fa a meno di invitare centinaia di persone, di comprare un vestito ad hoc per la festa, di pagare un dj e tanti fuochi d’artificio...
Questi sono solo alcuni esempi, ma si potrebbe proseguire all’infinito...Ovviamente non ci riferiamo a feste tra amici o parenti stretti come si è potuto notare, ma quelle che per “tradizione” si svolgono ostentando lussi a volte estremi anche da parte di quelle famiglie che vivono in condizioni disagiate.
Accade inoltre che la spesa non rigaurdi solo il protagonista della festa, ma ricade anche sugli invitati. La tradizione vuole infatti che ci si vesta in un determinato modo e che si faccia un regalo adeguato, come precedentemente citato.
Il punto fondamentale su cui riflettere è: come è possibile che in un periodo di crisi economica, è ancora per noi impensabile una festa in “pompa magna” come un matrimonio, un diciottesimo compleanno, una festa di laurea, quando i soldi spesi potrebbero essere utilizzati per cose più utili o potrebbero essere investiti?
Ciò avviene forse perchè l’essere umano a volte ha bisogno di sentirsi protagonista assoluto anche per un solo giorno, non badando a spese e anche perchè le tradizioni sono lente a morire. Infatti ancora oggi capita che si giudichi chi, nel caso del matrimonio, faccia una piccola festa con pochi invitati e con un pranzo più ridotto...
Sono piccoli esempi per far capire che questo fa parte della nostra cultura e della nostra mentalità.
Ma visto che si sta attraversando un periodo di crisi economica ha senso spendere una grande cifra per questo genere di feste per essere protagonosti assoluti e per mantenere viva (in alcuni casi) la tradizione? O anche il matrimonio potrebbe diventare una normale festa tra amici e parenti stretti?

VALERIA SCHIAVI



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