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Precisazioni su un articolo troppo frainteso

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Precisazioni su un articolo troppo frainteso Empty Precisazioni su un articolo troppo frainteso

Messaggio  Brother Gio Set 29, 2011 12:23 pm

Su Punto Futuro non è mai accaduto che fosse rimosso un post, ma in questo cosa l'ho ritenuta cosa necessaria; mi sono auto-censurato. Il perchè è piuttosto semplice; quando colui che scrive un articolo da un preciso punto di vista personale nota che, dall'opinione dei suoi lettori, quel punto di vista non è venuto fuori o non è neanche minimamente trapelato, vuol dire che qualcosa non ha funzionato come doveva. Sarà stata l'incapacità dialettica, la poca chiarezza o la semplice strutturazione delle parole e dei periodi. Fatto sta che quando un articolo nasce per esprimere una tesi ben precisa e, paradossalmente, finisce per rappresentare quella opposta, è giusto che l'autore faccia un doveroso passo indietro visto che quelle parole, sempre dall'opinione dei suoi lettori, non lo rappresentano più. E così ho ritenuto doveroso fare.
Come in molti già avranno capito l'articolo in questione è quello intitolato "Aversa, l'Ater e il non eletto". La mia profonda amarezza sta nel fatto che ci si sia soffermati troppo su un punto che costituiva soltanto una parte del ragionamento che avevo cercato di metter su; chi ha ipotizzato che il riferimento fatto a proposito di Aversa e Petrole travalicasse la sfera politica per inondare in quella professionale, non può che trovare una mia ferma risposta negativa. Nel mio piccolo trovo interessante occuparmi di quel che succede tra i nomi noti della politica locale ma sinceramente non ho alcun interesse, ma soprattutto conoscenza e capacità, per addentrami in discorso che esula da quelli della cronaca politica. Se in molti hanno pensato che con quel riferimento non stessi parlando di una sfera attinente alla politica vuol dire che questo è un altro fallimento della mia capacità espositiva.
Ma la lista dei miei mea culpa non si esaurisce di certo qui. Quando ti senti dire che un articolo che nasce per metter a fuoco determinate mancanze e presunte incapacità diventa improvvisamente "un assist per" quelle realtà di cui era intenzione di sottolineare gli errori e i limiti, ci si deve fare obbligatoriamente una domanda; chi vince la battaglia per la limitatezza mentale? I lettori o l'autore? Se qualche scusante può esser data al pubblico, un simile beneficio non può esser concesso troppo facilmente all'autore che ha il compito di essere il più chiaro e lineare possibile nel suo ragionamento. E questo è un altro mio fallimento.
Vorrei concludere dicendo che il pericolo di essere volontariamente strumentalizzato da chi eppur conosce bene le mie posizioni è l'altra importante motivazione che mi ha mosso nella decisione di rimuovere l'articolo in questione; una strumentalizzazione per giunta che, ironia della sorte, potrebbe esser fatta proprio da chi alimenta la situazione che era mia intenzione evidenziare. A buon intenditor poche parole...

Brother

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