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Messaggio  antonio di giorgio Mer Ago 18, 2010 1:15 pm

Quest'anno è l'anno della biodiversità, intendendo con tale concetto l'intera diversificazione biologica di tutti gli elementi biotici, frutto di lunghi e complessi processi evolutivi. In altri parole, la biodiversità è la varietà delle forme di vita vegetali, animali presenti negli ecosistemi del pianeta e indica la variabilità genetica all'interno di una specie.
"La natura per migliorare la vita"; con questo slogan si è ormai aperto l'anno della biodiversità e l'Unione mondiale per la conservazione della natura lancia così l'appello, affinché si trovino possibilità per trovare soluzioni concrete inerenti alla salvaguardia dell'ambiente da cui l'uomo dipende.


Credo che, per via dell’ormai consuetudinario comportamento lesivo dell’uomo verso l'ambiente, tali notizie vengano sempre di più sottovalutate e sempre meno suscitino l’interesse giusto, nonostante ci riguardino direttamente (che vi piaccia o meno); infatti dopo aver letto il titolo di questo post e la definizione verrebbe da pensare ”...e quindi!?”.
Per questo motivo, il mio sarà un disperato tentativo di informarvi, con una lieve scossa, sull'estrema importanza di tale parola (biodiversità) e sul perchè l’ I.U.C.N. (International Union For Conservation Of Nature) ha deciso di dedicare il 2010 proprio alla salvaguardia della natura, e quindi della vita stessa.
Non voglio annoiarvi quindi cercherò di essere il più sintetico ed esaustivo possibile, usando pochi ma significativi elementi.
I più non sanno che la biodiversità conferisce ad una pianta proprietà farmaceutiche, benefiche per il nostro corpo e depuratrici per aria ed acqua. Ed è proprio per questo che, se la natura venisse danneggiata esageratamente, inevitabilmente verremmo coinvolti anche noi.
Ancor meno i più non sanno che attualmente siamo di fronte ad una crisi d’estinzione: in tutto il mondo sono a rischio il 21% dei mammiferi, un anfibio su tre, un uccello su otto e il 27% dei coralli.
A fronte di tali dati l’uomo, in qualità di specie più longeva ed intelligente, deve prendere una volta tanto posizione a riguardo, deve assumere un comportamento di tutela del proprio habitat (comportamento istintivo di ogni essere vivente), deve farsi carico di tali problematiche, in quanto diretto responsabile, tentando di trovare soluzioni attuabili e ormai quasi indispensabili. E invece l'uomo è coerente con la sua condotta e continua ad essere indifferente...perchè? siamo così stupidi da credere che ci sia bisogno di una profezia Maya per prevedere la fine del mondo!? Cosa pensate che succederà quando il suolo perderà ogni sua proprietà fertilizzante? E quando i fiumi perderanno la loro funzione autodepurante? Giungerà forse un nuovo ciclo, una nuova, un era come quella descritta dalla profezia Maya? Banale, semplicemente banale.
So che è difficile da capire ma il futuro sarà diverso solo se entreremo nell'ottica di considerare la natura come investimento, considerandola non più solo come risorsa, ma anche come patrimonio. Ne varrà la pena e quando i vertici dei vari g6, g7, g8, g20 avranno realmente compreso la vera entità del problema applicheranno questa teoria, che porterà senz'altro frutti positivi.
E voi invece cosa pensate? Cosa proporreste ai vertici mondiali? Che tipo di comportamento avete instaurato con la natura? Credete che le mie siano solo parole ingiustificatamente catastrofiche?...io adesso smetterò di scrivere quindi, se volete ditemi voi qualcosa a riguardo.

antonio di giorgio

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