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FINCHE' MORTE NON CI SEPARI...

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Messaggio  Brother Sab Nov 20, 2010 7:49 pm

Da qualche decennio o poco più, vi sono sempre più coppie che preferiscono non ricorrere al matrimonio per consolidare la loro unione. Ciò in parte è dovuto da fattori come mancanza di fiducia nell’istituzione del matrimonio, paura di un impegno per tutta la vita, mancanza di fiducia in se stessi o nel partner, problemi economici....Fattori certamente discutibili. C’è chi sostiene che il matrimonio sia una dimostrazione e un impegno di maggiore serietà rispetto alla convivenza che potrebbe sciogliersi in qualsiasi momento molto facilmente. C’è invece chi al contrario sostiene, che la convivenza sia una dimostrazione maggiore di amore e serietà perchè svincolata da possibili interessi economici e altri fattori che nei matrimoni potrebbero esserci.
Recenti studi dimostrano che si ha sempre più paura del matrimonio, descritto come una catena, un vincolo indissolubile. Inoltre il fatto che ci siano molti divorzi non aiuta a scegliere il matrimonio.Visti solamente questi punti, nessuno avrebbe voglia di sposarsi preferendo cosi la covivenza. Secondo alcuni infatti essa è un modo per conoscersi meglio prima di affrontare il matrimonio e prevenire situazioni che in un futuro potrebbero essere più dolorose e che con la convivenza sono più “facilmente risolvibili”. Forse un modo per “sbagliare meno”.
Ma c’è chi ancora preferisce il matrimonio e ciò è dovuto a diversi fattori. Il fatto che la società proponga un certo modello : nascere, crescere, lavorare, sposarsi ed avere figli, fa si che il matrimonio sia la norma, la regola da seguire. Soprattutto nei piccoli paesi, molto spesso la convivenza non è ben vista, anzi è considerata un modo di stare insieme “poco serio”.
Secondo alcuni studiosi, molto spesso e più di quanto si immagini, le donne preferiscono il matrimonio spinte anche dall’idea di vivere il giorno stesso in cui viene celebrato, in cui la sposa è protagonista in abito bianco. C’è quindi troppo apparenza forse per un giorno in cui molto spesso non si bada a spese per il vestito, per gli addobbi, per il pranzo con centinaia di invitati. In realtà il matrimonio non è il giorno della celebrazione. L’equilibrio, la comunicazione, il vivere quotidiano sono ben altra cosa dal giorno della cerimonia. Infatti, molto spesso capita che, dopo tanti anni di matrimonio si dica “se tornassi indietro non mi sposerei” sconsigliando cosi agli amici e parenti il matrimonio. Tuttavia, a ben vedere il desiderio di sposarsi o comunque la speranza di una vita futura insieme e felice sia da conviventi che da coniugi fa si che ognuno desideri fare un passo importante nonostante amici e parenti sconsiglino.
Qualunque sia la scelta, la cosa importante è parlare e comunicare i propri desideri e i punti di vista al partner. Se la qualità del rapporto è buono, senza escludere gli alti e bassi, , se c’è equilibrio ed armonia si può arrivare ad una decisone consapevole, sia che decida per il matrimonio sia che decida per la convivenza.

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Messaggio  Brother Lun Nov 22, 2010 6:42 pm

Mi Raccomando è da firmare Valeria Schiavi

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