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LE MURA MEGALITICHE DEL LAZIO MERIDIONALE: TESTIMONIANZE E MISTERI

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Messaggio  valeria Dom Feb 13, 2011 8:51 pm


Sconosciute ai più ma di grandissimo fascino e importanza, le mura poligonali o megalitiche del Lazio meridionale sono una delle più importanti testimonianze del patrimonio archeologico internazionale. Il Lazio meridionale è un territorio che non ha avuto mai autonomia amministrativa, che anticamente era denomita Latium adiectum comprendente le attuali province di Frosinone, Latina, parte meridionale della provincia di Roma e l’alta Campania fino a Sessa Aurunca. Le mura megalitiche, denominate anche “ciclopiche” erano degli strumenti difensivi nell’antichità costruiti con una particolare tecnica:“l’opera poligonale” che consiste nella sovrapposizione di massi di pietra senza ausilio di leganti.
Un sistema costruttivo che nel tempo, tra luci e ombre, ha lasciato tracce significative nel Lazio Meridionale. La maestosità che si può ammirare in paesi come Segni (Roma), Alatri, Veroli, Ferentino, Arpino nel frusinate e a Terracina, Fondi, Formia nella nostra provincia, è accompagnata però da molte ombre circa le loro origini.Ci si trova di fronte a mura imponenti costituite da pietre levigate di forma irregolare e costitute da cinque angoli, posizionate una sopra l’altra. Tali caratteristiche rendono ancora oggi difficile capire come è stato possibile costruire strutture simili. Infatti è’ difficile imaginare la costruzione di queste strutture con la sola manodopera, specialmente nel caso di Alatri.
Diverse sono state le ipotesi. Se si volesse immaginare una proporzione tra la forza degli uomini e le dimensioni di queste costruzioni, si dovrebbere pensare che coloro che hanno lavorato per esse fossero dei giganti. Per questo viene utilizzato il termine “mura ciclopiche”, in riferimento ai ciclopi , delle figure mitologiche discendenti da un’antica razza di giganti aventi un solo occhio. Ma non vi alcun elemento e dato archeologico per poter comfermare ciò.
La fondazione di queste immense strutture è stata anche messa in relazione, dagli studi di archeoastronomia, con gruppi di costellazioni. L’ archeoastronomia infatti si è occupata dello studio degli allineamenti solari, lunari, e stellari dei monumenti storici. Ad esempio molte ipotesi sono state fatte sul fatto che Stonehenege rappresenti un antico "osservatorio astronomico". Infatti gli studiosi hanno rivelato che il sito di Stonehenge è allineato con i solstizi e gli equinozi. Nell’area mediterranea, uno studio è stato condotto proprio nel Lazio meridionale sull'acropoli di Alatri, in Ciociaria, dove la forma di questo sito ricalca perfettamente, secondo gli studiosi, una costellazione, quella dei Gemelli al momento del solstizio d'estate. Altre ipotesi simili sono state fatte anche sulla Grande Piramide di Giza in Egitto, che sarebbe allineata con un’altra costellazione.
Ma non vi sono altri elementi per poter stabilire se vi sia stato un progetto vero e proprio avente lo scopo di allineare i monumenti con le costellazione e tantomeno non può essere confermata l’ipotesi di un possibile contatto con quelli che noi chiamiamo “extratterestri”, come è stato a volte sostenuto.
Molte sono ancora le ombre, ma si tratta sicuramente di un patrimonio raro e affascinante che caratterizza al meglio il nostro territorio che non è conosciuto per la sua ricchezza culturale.

VALERIA SCHIAVI

valeria

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