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Il Pd delle buone intenzioni e quello delle cattive azioni

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Messaggio  Brother Sab Apr 02, 2011 3:20 pm

Bhè si lo ammetto, non ho azzeccato quel nome in quell'articolo tanto chiaccherato della settimana scorsa. Ma sbagliato il nome rimane l'essenza del disegno politico da me sostenuto; quello di un Pd spaccato a metà tra sezione di partito e gruppo consiliare. Insomma due veri e propri Pd; uno dalle buone intenzioni e l'altro dalle cattive azioni.
Un titolo del genere non può che calzare a pennello ma soprattutto, da laureato in storia, non può che farmi tornare alla mente le parole di un uomo che, nel bene o nel male, ha scritto una pagina significativa della storia e della memorialistica del fascismo. Questo era Giuseppe Bottai che fu uno dei primi ad analizzare, appena crollato il fascismo nel 1943, le cause che avevano condotto a quel risultato; a più riprese parlò esplicitamente di un "fascismo delle buone intenzioni" (che era la corrente "revisionista", di cui lui faceva parte, che aveva sempre invitato Mussolini all'allontanamento della componente squadrista) e di un "fascismo delle cattive azioni" ( il fascismo squadrista, violento e anti-normalizzatore). Il mio è soltanto un riferimento storiografico perchè dal punto di vista politico questa differenziazione non ha alcuno motivo di esistere, dato il fatto che oggi il fascismo è marchiato di anticostituzionalità ed è unico nella sua rappresentazione totalitaria e squadrista.
Quel che è successo nel consiglio comunale di venerdì 1 aprile mi ha fatto balzare in mente questo parallelismo; vi spiego perchè. La notizia da ufficiosa può dirsi adesso ufficiale; Elvira Picozza non è più il capogruppo consiliare del Pd, sostituita nel medesimo ruolo da Mauro Petrole. Il sindaco non ha potuto fare altro che prenderne nota. Ma come tutti si aspettavano non è passato molto tempo prima che prendesse la parola l'ex capogruppo che, senza mezzi termini, ha addita la mossa politica fatta a suo discapito come un qualcosa che è stato tramato fuori dalla volontà del partito. Per questo, nella nota che espone, il Pd di Priverno non riconosce la nuova nomina e si dice convinto di voler continuare ad essere rappresentato proprio dalla Picozza. Una situazione a dir poco imbarazzante, che però durante l'assise non ha potuto suscitare quell'indignazione che meriterebbe. Allora cercherò io, nel mio piccolo, di analizzare questo disegno politico bieco e macchiavellico.
Come è stato detto il nuovo capogruppo consiliare del Pd è Mauro Petrole. L'esordio in questo suo nuovo incarico non è stato dei più esaltanti; non un ringraziamento, non una parola, neanche quando è stato attaccato in prima persona da Picozza. C'è anche da dire che la mutezza è una caratteristica pregante di quasi tutto il gruppo consiliare Pd, cosa che la dice piuttosto lunga sulle capacità di coloro che ne fanno parte. Ma c'è chi parla, parla e come, ed è sempre lui, il tanto controverso Domenico Antonio Sulpizi, che non perde occasione di dire la sua su qualsiasi punto dell'agenda politica, che sia di sua competenza o meno. Burocraticamente parlando, la leadership non è la sua, ma il suo atteggiamento dentro e fuori il consiglio non potrà che confermarci quello che è il suo disegno politico: spaccare a metà il Pd e legare a sè una parte di questo, per meglio adempiere alla sue prospettive politiche (magari proprio quello del III polo a cui io ho fatto riferimento). Ecco qui il "Pd delle cattive azioni".
Di questo alla sezione di San Giorgio ne sono coscienti tutti, in primis il segretario, Anna maria Bilancia, che non si è contenuta per niente quando davanti a tutti gli ha "sputato" in faccia tutta la verità, ossia quella di non voler altro che indebolire il partito. Una verità seguita dall'indignazione di Sulpizi, ferito nell'orgoglio sia umano che politico, per un'accusa che non sta nè in cielo nè in terra; niente di più imbarazzante di un uomo che continua a negare anche l'evidenza. Questo oggi è il "Pd delle buone intenzioni", deciso a fare un taglio netto con questo tipo di politica, sulla volontà di andare avanti per la sua strada, nella speranza che il buon senso degli elettori possa premiare questa loro scelta. Rimane il fatto che quello che i quattro consiglieri comunali del Pd hanno fatto avrà sicuramente delle conseguenze; una decisione la loro condannata in toto anche dal direttivo provinciale del partito, che non potrà starsene con le mani in mano davanti a questo "pugnalamento" meschino fatto direttamente a danno del partito stesso.

Brother

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