Punto Futuro
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

ONORE AL COMANDANTE DIAVOLO

Andare in basso

ONORE AL COMANDANTE DIAVOLO Empty ONORE AL COMANDANTE DIAVOLO

Messaggio  Brother Sab Giu 26, 2010 3:44 pm

Il 16 giugno del 2010 si è spento alla veneranda età di 101 anni il generale Amedeo Guillett, soprannominato dai suoi ascari il Comandante Diavolo. La sua può solo che definirsi una esistenza straordinaria. Fu ufficiale, agente segreto, stalliere, acquaiolo, scaricatore di porto, ambasciatore e guerrigliero. La leggenda del Comandante Diavolo nasce con la disfatta fascista in Africa Orientale, nel 1941, senza tener conto del suo contributo alla conquista dell’Abissinia nel ’36 e la sua partecipazione alla guerra civile spagnola nel ’37. Nonostante la resa firmata con gli inglesi, Guillet decide di intraprendere una guerra personale sull’onda di un profondo patriottismo e di una mai rinnegata fedeltà alla casa Savoia. Spogliatosi dell’uniforme militare e assunta una nuova identità, raduna intorno a sé un centinaio di suo ex fedelissimi combattenti indigeni, iniziando una durissima guerriglia contro le truppe inglese, con l’intento di tenerle il più possibile occupate per distoglierle dall’attenzione degl’altri teatri di guerra. Solo così può sperare che l’Italia possa uscire a testa alta dal conflitto. Da quel momento in poi gli inglese intrapresero una vera e propria caccia all’uomo, mettendo sulla sua testa una taglia di mille sterline d’oro, una cifra ragguardevole per l’epoca. Ma non fu mai tradito. La sua permanenza nel corno d’Africa si divide tra violente scorribande, lavori saltuari, amori platonici e continue fughe per sfuggire all’intelligence inglese, che lo portano a trovare rifugio fino in Yemen. Nel’43 torna in Italia per affrontare un lungo periodo di degenza e di recupero delle innumerevoli ferite di guerra. Ma ormai i tempi sono cambiati e dopo l’armistizio dell’8 settembre i vecchi nemici inglese sono i suoi alleati. Dopo aver incontrato personalmente il re a Brindisi e essersi sposato, entra a far parte dei servizi segreti italiani fino al 1947 quando, dopo essersi laureato in scienze politiche, intraprende la carriera diplomatica. In 28 anni di impiego è nominato ambasciatore d’Italia in Giordania, Marocco e India, senza considerare gli incarichi minori in Yemen e in Egitto affidatigli ad inizio carriera. Andato in pensione ha deciso di trascorrere la vecchiaia in Irlanda, divenendo un allevatore di cavalli. Qui in territorio gaelico ha potuto incontrare tutti i suoi ex nemici inglese che per tanto tempo gli avevano dato la caccia. Per molti Amedeo Guillet è stato considerato il Lawrence D’Arabia italiano e il rammarico che ha espresso anche Indro Montanelli è che la sua sfortuna è sta quella di non essere nato in un grande impero coloniale, proprio come quello inglese, che gli avrebbe concesso onorificenze senz’altro maggiori di qualche medaglia d’oro al valore. Nonostante ciò il nostro ricordo deve essere mosso da sincero orgoglio per questa persona che ha fatto dell’onore e dell’amor di patria un vessillo dell’anima.

Brother

Messaggi : 89
Data di iscrizione : 03.04.10

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.