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Quelli del "listino"; la dura vita del non eletto

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Messaggio  Brother Sab Lug 16, 2011 7:24 pm

Più di un anno fa le elezione regionali decretavano la vittoria alla Regione Lazio di Renata Polverini e l'insediamento amministrativo presso la Pisana di tutti gli eletti tra le sue file; non solo, il sistema elettorale dei Consigli regionali prevede che 1/5 dei seggi venga attribuito a coloro che fanno parte del cosiddetto "listino" composto da persone che non hanno concorso alla competizione elettorale, la cui preferenza è rappresentata da quella del candidato governatore. Tra questi, noi privernati possiamo vantarci (o non) di trovare una nostra compaesana, l'onorevole Gina Cetrone del Pdl, imprenditrice di grande successo ma digiuna al mestiere della politica. Fatto sta che la nostra Cetrone nel listino Polverini era posizionata al secondo posto, solo dietro a Isabella Rauti in Alemanno (cognomi che dovrebbero bastare da soli a far capire il peso di questa personalità); con la vittoria della Polverini la Cetrone entra trionfalmente negli uffici della Regione Lazio ricoprendo la carica di Consigliere regionale con l’incarico di vicepresidente della Commissione Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato, vicepresidente della Commissione Speciale Sicurezza e Prevenzione degli Infortuni sui Luoghi di Lavoro ed è membro della Commissione Agricoltura. Nonostante i molteplici incarichi tutto sembra filare liscio, fino alle scorse amministrative. Se prima era stato tutto rose e fiori, il maggio amministrativo ha contribuito non poco a incrinare la situazione politica in regione della Cetrone che, riferendosi al caso di Terracina, aveva criticato pesantemente la scelta della Polverini e di molti altri consiglieri regionali di appoggiare la candidatura dell'esponente di "Città Nuove", Gianfranco Sciscione, in opposizione al candidato Pdl, Nicola Procaccini, ignorando in questo modo il contributo alla vittoria dato dagli elettori del Popolo della Libertà alle regionali. Da qui i primi venti gelidi tra i corridoi della Pisana che, col senno di poi, sarebbero stati le prime avvisaglie di una crepa che si sarebbe senz'altro maggiormente allargata. Se quello di Terracina è stato il primo caso di diatriba tra la Cetrone e parte dei vertici regionali, è di attualità la notizia della guerra al vetriolo tra la nostra compaesana e l'assessore regionale alle politiche agricole Angela Birindelli. L'oggetto del contendere è stato da subito chiaro; se la Cetrone ha accusato la Birindelli di un'eccessiva presenza sul territorio pontino senza un adeguato coinvolgimento di chi sul territorio è direttamente impegnato (la Cetrone in primis), dall'altra parte l'assessore ha bacchettato l'onorevole richiamandola a meglio informarsi sugli eventi che riguardano il suo territorio, da buon amministratore di una realtà territoriale. Uno scontro questo alla pari fin quando nella contesa ha deciso di prender parte anche il consigliere regionale Stefano Galetto, ormai anche lui facente parte di coloro che appoggiano il nuovo corso della Polverini e della sua creatura "Città Nuove", che ha bollato le affermazioni della Cetrone come ingiustificate e ingenerose. La presa di posizione del politico di Latina che non ha fatto altro che sbilanciare pesantemente la contesa a favore della Birindelli, con la conseguenza di isolare politicamente e istituzionalmente l'imprenditrice privernate; si potrebbe anche pensare che la mossa possa essere stata suggerita dall'alto, magari per far pagare la scelta politica divergente durante le amministrative. Ma di questa non possiamo avere alcuna riprova. Di una cosa però possiamo essere certi; dell'inefficacia di un sistema elettore che pone in posizione di amministratori coloro che non hanno preso parte alla competizione elettorale. Un sistema questo che non invalida direttamente l'operato dal punto di vista amministrativo, quanto da un punto di vista di rapporti di forza tra i cosiddetti membri di giunta. Un problema questo che di certo non sono io il primo a sottolineare ma che comunque deve far tornare l'attenzione su questo sistema elettorale che non fa altro che creare una spaccatura, in termine di forza politica, tra politici eletti e non.
Una situazione di certo non facile per l'onorevole Cetrone, con un futuro in regione che si prospetta meno roseo di quanto sia stato il passato. Che non ci possa essere un ritorno a casa madre per il 2013? E voi cosa ne pensate?

Brother

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