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Quelli che... il III Polo: intuizioni di fantapolitica locale (parte I)

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Messaggio  Brother Dom Mar 13, 2011 6:23 pm

Il Terzo Polo! Qualsiasi persona che abbia la decenza di aprire un quotidiano o perdere cinque minuti del proprio tempo vedendo un telegiornale, sa di cosa stiamo parlando. Parliamo del secondo "baluardo non comunista", per dirla come il premier, che si sta animando contro quel berlusconismo imperante che sembra la sintesi più completa di tutti i mali della nostra povera Italia. Del resto nei piccoli centri cittadini come il nostro di "berlusconi dei poveri" ce ne sono fin troppi, che fanno del loro status professionale la "white card" per accendere ai salotti buoni del potere.
Ma il più delle volte la politica alle basse quote si fa per vocazione e passione, fin quando si riesce ad arrivare alla poltrona tanta sognata e, come ben sappiamo, è estremamente faticoso riuscire a convincersi che quella stessa poltrona un giorno potrà non avere più la forma del tuo sedere. Ed è proprio a questo punto che cominciano i famosi caroselli dei politici, veri e propri riciclaggi studiati, che portano i personaggi in questione a scegliere di volta in volta quale simbolo partitico del momento si sposa in maniera migliore alle espressioni seriose e non della campagna elettorale. Fortunatamente in questo periodo noi privernati abbiamo potuto constatare in prima persona questo fenomeno, e proprio di seguito vogliamo affrontarlo in una modalità estremamente semplice, fuori da ogni retorica e interesse. Iniziamo da qui.
Senz'altro il personaggio più illustre di questa trafila è il nostro sindaco Umberto Macci: esponente autorevole della corrente interna del Pdl denominata Nuova Area, in quest'ultimi anni ha veramente fatto di tutto per farsi mal volere dai vertici centrali del Pdl della provincia, e da Claudio Fazzone in primis (alle elezioni del 2008 il sindaco Macci e la giunta hanno pubblicamente appoggiato la candidatura di Romolo Del Balzo, da poco arrestato per lo scandalo rifiuti della società Ego-Eco). Messosi contro chi è il Pdl della provincia di Latina (proprio Fazzone), il suo futuro politico sembrava essere alle corde. Ma per fortuna è arrivata la chiamata dall'alto, in tutti i sensi. Macci ha da sempre coltivato con il ceto ecclesiastico locale ottimi rapporti, in primis con Don Giovanni Gallinari arciprete della cattedrale di Santa Maria, a sua volta in stretti rapporti con il vescovo della diocesi di Latina Giuseppe Petrocchi. Intervenuti entrambi al convegno "Etica e Società contemporanea" tenuto per la commemorazione del santo patrono, sono riusciti a loro volta a scomodare altre due eccellenti personalità del mondo cattolico-politico: Pierferdinando Casini e Marco Tarquinio, direttore dell'Avvenire. Magari l'importanza dal nostro San Tommaso e del suo pensiero filosofico hanno richiamato in maniera disinteressata queste grandi personalità politiche, ma i macchiavellici come me non sono dello stesso parere. Allora perchè scomodare questi grandi nomi visto che ormai il "salto della quaglia" da un partito all'altro sembra all'ordine del giorno? Cerchiamo di andare un po più indietro.
Se Fazzone può considerarsi il Pdl provincia di Latina, Michele Forte può definirsi lo stesso per l'Udc; una posizione la sua solida e ancorata da quasi quarant'anni di lotta politica tra le file della Democrazia Cristiana e rafforzata dall'elezione del figlio Aldo alla Regione Lazio, con la carica di Assessore alle Politiche Sociali e Famiglia. Una figura quindi autorevole e dal pugno duro, come l'hanno definito in molti. Notoriamente conosciuti sono anche i non buoni rapporti tra lui e Umberto Macci che non avrebbero mai potuto sperare, neanche per i più ottimisti, che un giorno i due avrebbero potuto far parte della stessa compagine politica. A rafforzare questa credenza anche la lontananza di vedute con il locale circolo Udc, dove più volte il segretario Guglielmo Volpe aveva ribadito la lontananza dall'operato della giunta dal partito. Ma oggi non è più così.
Nonostante si debba ancora procedere con i piedi di piombo sull'ufficialità o meno dell'entrata nel partito di Casini, sempre il 7 marzo i vertici locali già nominati si sono dati appuntamento per un pranzo di lavoro presso l'osteria "Fanti" di Ceriara, alla presenza anche dell'eminenza grigia Pierferdi. Anche se non ci è dato sapere quale siano stati gli argomenti in discussione, possiamo senz'altro azzardare un'ipotesi: se l'entrata di Macci nel partito in questione prima di allora poteva essere annoverata nel mondo dell'impossibile, dopo quel primo pomeriggio diventava parte del modo del certo. Bhè del resto in politica quel che è stato ieri è già preistoria.
Divisioni, lontananze e tensioni sono ormai qualcosa di lontano. Con questa mossa si aggiunge un altro tassello al giù confusionario panorama politico privernate del cosiddetto III Polo che tra lentezze e incertezze, sembra prendere piede anche sul Colle Rosso. Alle prossime uscite per saperne di più.

Brother

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