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Quelli che...il III Polo: intuizioni di fantapolitica (parte III)... noi della "stampella"

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Messaggio  Brother Dom Mar 27, 2011 2:50 pm

Continuiamo a parlare della confusa situazione che in questo periodo sta vivendo l'amministrazione comunale; nel primo episodio di questa kermesse abbiamo affrontato l'entrata, o presunta tale, del nostro sindaco Umberto Macci tra le file dell'Udc; nel secondo invece abbiamo cercato di fare una panoramica generale sulle reazioni che una simile decisione può aver scatenato all'interno della maggioranza comunale. Lunedì scorso ci eravamo lasciati con l'interrogativo di chi, nell'eventualità delle dimissioni di coloro che non hanno appoggiato le dichiarazioni del Macci riguardo ad un'ipotetico allargamento dell'amministrazione a forze non propriamente di centro-destra, potesse sostituirsi ai dimissionari. Bhè prima che succedesse quel che è successo avrei detto così.
Voci sempre più insistenti davano per certo la creazione del tassello mancante del terzo polo privernate, ossia L'Api. Il giovanissimo partito politico fondato da Francesco Rutelli sembrava stesse mettendo radici anche sul Colle Rosso; capofila di questo novo progetto sarebbe stato una personalità storica del palcoscenico politico privernate, quale è Domenico Antonio Sulpizi. A seguirlo in questa nuova avventura sarebbero stati sicuramente Francesco Aversa e Antonietta Bianchi, più un altro nome che preferiamo non menzionare per la poca fondatezza della fonte. In questa situazione il sindaco avrebbe potuto anche accettare l'eventualità di alcuni dimissioni tra la maggioranza visto che l'evoluzione politica sopra indicata gli avrebbe fornito una "stampella" solida con cui proseguire i rimanenti due anni di mandato. Ma in realtà la situzione che si è venuta a creare non fa altro che alimentare lo status quo odierno. A quest proposito mi domando perchè un esponente di maggioranza dovrebbe dimettersi sapendo che già esiste una "stampella" bella e pronta in grado di sostituirlo? A maggior ragione visto che alcuni dei presunti dimissionari ricoprono la carica di consiglieri, e per questo percepiscono anche un piccolo stipendio. Qualcuno potrebbe dire che lo farebbe per principio, per prospettiva politica, per coerenza, ma sicuramente tutti e tre i motivi insieme non pagano come una bella poltrona comoda da assessore.
Ovviamente queste sono congetture che, fin quando non avranno attuazione, rimangono tali; ciò non toglie che non obbligatoriamente quello che si sta realizzando tra la classe politica nazionale deve vedere per forza la stessa attuazione tra gli omologhi locali. Come ben sappiamo tutti la politica che si fa dalla nostre parti, e come da noi in altri piccoli centri, è ben diversa da quella che si dibatte nei grandi convegni e nelle tribune televisive. Spesso e volentieri al simbolo si preferisce la persona, alla promessa si preferisce il valore umano del candidato e il suo trascorso di uomo, cittadino e lavoratore. Tenendo conto di tutto questo non possiamo dare per certo quello che io ho cercato di mettere nero su bianco in queste settimane, e la prova più lampante è quello che sto per raccontarvi nelle prossime righe, che in un sol momento ha ribaltato tutto il mio pensiero sui fatti in questione.
E' di qualche giorno la notizia che l'intero gruppo consiliare del Pd ha sfiduciato il suo capogruppo, Elvira Picozza; notizia che mi è apparsa a dir poco sconcertante, visto che personalmente ho sempre ritenuto la Picozza una dei leader che meglio si è comportata tra le file dell'opposizione. E chi sarebbe il suo sostituto? Lui, proprio lui, Il Domenico Antonio Sulpizi di cui abbiamo parlato sopra. In questa nuova situazione è impensabile che possa lasciare il partito per fondarne un altro; ciò non toglie che l'Api possa nascere a Priverno per opera di altri esponenti. Solo se ciò avvenisse l'ipotesi III Polo potrebbe avere fondatezza. ma allo stato attuale delle cose ne ha veramente poca.
Tutta questa faccenda insinua anche un altro dubbio; la futura posizione della capogruppo "sbolognata"; cosa farà adesso? L'opposizione dell'opposizione? O più semplice sarà costretta a perdonare i suoi carnefici? Nessuno può saperlo.
Ecco come niente di meglio del titolo da me scelto calza perfettamente alla tematica scelta: fantapolitica. Tutto può succedere finchè alla fine succede veramente.

Brother

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